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Recensione: Lars e una ragazza tutta sua


Raramente mi capita di scegliere un film dopo aver letto la trama: mi piace entrare in un cinema e conoscere a malapena i nomi degli attori. Adoro l’effetto-sorpresa, il non sapere nulla, ma proprio nulla di quanto sta per accadere sullo schermo.

Stavolta ho fatto un’eccezione alla regola e, anzi, la trama mi ha incuriosito al punto da voler capire se potevo trovare un sorriso. Ne ho trovati diversi, guardando “Lars e una ragazza tutta sua”, film delizioso scritto da Nancy Oliver (già autrice, tra le altre cose, della serie televisiva “Six Feet Under” ) e diretto dallo sconosciuto Craig Gillespie.

E’ la storia di Lars, un ragazzo schivo che vive in un’anonima cittadina del Midwest, dividendosi tra un modesto lavoro, la parrocchia e la chat line . Vita sociale che sfiora lo zero, tanto da rifiutare persino gli inviti a pranzo del fratello Gus e della cognata Karin, suoi vicini di casa.


Finché un giorno il suo collega di lavoro non gli segnala un sito internet dove è possibile acquistare “Real Doll” ovvero bambole gonfiabili in silicone. Questa scoperta cambierà la sua vita e Lars presenterà a tutti la sua “Bianca” come se fosse una donna in carne ed ossa. Preoccupati i parenti lo fanno visitare da un medico, che consiglia di assecondarlo nel suo “gioco” e tutta la piccola comunità comincia a trattare la bambola come se fosse una persona vera, con tanto di inviti a giocare a bowling piuttosto che a bere un the per sole donne.

Un film decisamente divertente, che mette l’accento sull’incapacità ad avere rapporti umani e sulla solitudine dell’individuo, in un mondo in cui abbiamo tutto a portata di un click, ma che ci porta inevitabilmente all’isolamento.
Una gran bella rivelazione la prova dietro la macchina da presa di Craig Gillespie, conosciuto finora solo come regista di video musicali e pubblicitari.

Che dire poi degli attori? Perfetti. Uno Ryan Gosling assolutamente credibile nei panni del ragazzo timido e disturbato che ha già ricevuto la nomination per il Golden Globe come migliore attore di commedia.
E pensare che il film era uscito in America ad ottobre in solo sette sale. Nel primo weekend riuscì a fare il pieno al botteghino, tanto da convincere la produzione ad aumentare il numero di copie.

In Italia ha già vinto il Premio del Pubblico durante la 25ma edizione del Torino Film Festival ed è destinato a diventare uno dei film più visti di questo inizio anno.

Personalmente ho apprezzato sia la trama che la messa in scena di questa commedia toccante e divertente al tempo stesso e mi sento di consigliarla, per 106 minuti all’insegna del buon cinema.

6 commenti su “Recensione: Lars e una ragazza tutta sua”

  1. Sembra abbastanza originale come idea…..
    Prima di ulteriori commenti però preferisco vederlo poi ti saprò dire se condivido o no

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  2. Allora che cavolo lo guardo a fare?Scherzo!!!mmmm…ma la bambola è bionda vestita sado o mora darkettona?
    Solo per curiosità!buona serata.

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  3. Niente look sado né dark, anzi piuttosto semplice nell’abbigliamento. Comunque è mora.
    Curiosità soddisfatta, spero. Buona serata anche a te 🙂

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