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Il peccato, ecco il nuovo film sulla vita di Michelangelo

Un film sulla vita di Michelangelo? Si chiama “Il peccato” ed è una pellicola che è stata realizzata da parte di Andrei Konchaloviy. Una vera e propria biografia sul celebre artista, i cui panni sono stati vestiti da parte di Alberto Testone, che pone la sua base sulla trivialità, ovvero i contratti, i soldi e la grande sfida con Raffaello, il perenne combattimento tra i Medici e i Della Rovere e l’impossibilità di essere fedeli rispetto ai committenti, e non tanto sul mistero della creazione.

Il peccato, un viaggio in alcuni momenti della vita di Michelangelo

In poche parole, il film in questione racconta la storia di un artista non felice, che doveva occuparsi di tutta una serie di problematiche che i mecenati non si sobbarcavano nemmeno una volta. Usmanov, mecenate russo delle arti, ha stanziato un ricchissimo budget per il film, coprendo per il 70% tutte le varie spese che sono state sostenute per la realizzazione della pellicola.

In effetti, questa pellicola ci dona tantissime particolarità sconosciute in merito alla vita di Michelangelo. Viltà, attaccamento al denaro quasi sfrenato, il suo essere rozzo e violante, con un’epoca, quella del Cinquecento, in cui malaffari e il fatto di essere poco cristallini e trasparenti era una prerogativa che si ritrovava spesso anche all’interno del medesimo Vaticano.

Konchalovsky vuole raccontare sia il mondo di Michelangelo che quello del Vaticano dell’epoca, in un kolossal le cui scene sono state tutte girate sul territorio italiano nel giro di 14 settimane. La produzione, come detto, è stata curata da parte della fondazione Andrei Konchalovsky e Jean Vigo Italia con Rai Cinema. Tra l’altro, il regista si è occupato di scrivere pure l’intera sceneggiatura in collaborazione con Elena Kiseleva. Il film resterà nelle sale cinematografiche fino al 1 dicembre, dopo aver rappresentato l’evento di chiusura della Festa di Roma.

In realtà, in questa pellicola vengono affrontati pochi, ma ben precisi, momenti della vita del celebre artista, in cui Michelangelo, probabilmente anche eccessivamente umano nella vita di tutti i giorni, si caratterizza per avere un dono quasi involontario così grande che pure Papa Giulio II non esita a definirlo “il divino”. Konchalovsky mette in evidenza come non si tratti di una semplice pellicola, ma più che altro di una visione. Lo stesso regista ha voluto ribadire come non si tratta affatto di un film sullo scultore, ma si tratta di uno spaccato sulla vita di un uomo particolarmente egoista, anche duro, ma in alcuni tratti particolarmente tenero, che ha vissuto sulla Terra in un periodo del tutto particolare come quello del Rinascimento.

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