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The Company: anteprima italiana e conferenza stampa con Raul Bova

Oggi, al RomaFictionFest, c’è stata la presentazione in anteprima in Italia di The Company, una serie televisiva (un po’ azione un po’ spionaggio, un po’ thriller) di 6 puntate, che andrà in onda sulla Rai (ancora non si sa quando).

Al termine della visione del film sono intervenuti in conferenza stampa Raul Bova, uno dei protagonisti della serie insieme a nomi del calibro di Chris O’Donnell, Alfred Molina e Michael Keaton, il regista Mikael Salomon e Jonas Bauer della Tandem (società di distribuzione).

La storia, che racconta la guerra fredda vista attraverso gli occhi delle spie della CIA e del KGB, si snoda da Berlino a Cuba, da Washington a Mosca.


Ecco alcune annotazioni di ciò che è stato detto in conferenza stampa:

Jonas Bauer (distributore internazionale) ha spiegato che il film è stato girato a Budapest, Portorico (perché doveva sembrare Cuba) e Toronto.

Mikael Salomon (il regista anche del primo anno del colossal Rome) ha detto che il progetto gli è arrivato da Ridley Scott in persona dopo che ha visto il suo The Grid. All’inizio The Company doveva essere un film di due ore da 100 milioni di dollari, poi a causa di un altro film sulla CIA (The Good Shepard N.D.R.) è stato trasformato in una miniserie da 6 ore e 38 milioni di dollari.

Raul ha parlato della sua parte di rivoluzionario nel film (il Capitano cubano Roberto Escalone) dicendo che per lui è stata una bella possibilità per lavorare su un personaggio diverso dal solito, una delle cose più interessanti che abbia mai fatto. E’ rimasto colpito dai grandi mezzi e le tecnologie che sono state utilizzate a testimonianza della grande importanza che è stata data al progetto. E’ inoltre orgoglioso di parlare qualche volta di progetti internazionali.

Il regista ha spiegato che per prepararsi si è basato sul suo ricordo di Berlino quando era piccolo (ha cercato addirittura di trovare autentiche strade in pietra, trovandole a Budapest, anche se poi gliele hanno cementate, rovinandogli l’idea) e sul fascino che ha sempre provato nei confronti di enti come la CIA perché nel bene o nel male, lavora sempre nell’ombra (intrigante no?). La CIA, tra l’altro, gli ha fatto pure alcuni apprezzamenti, anche se in maniera indiretta e non ufficialmente.

Raul Bova è tornato sul rapporto che ha nel film con Chris O’Donnell, sottolineando il rispetto che hanno i loro personaggi nella storia, seppur siano di due parti differenti (entrambi comunque patriottici).

Salomon ha raccontato che Ridley Scott voleva due registi per girare in novanta giorni il film, ma lui ha chiesto personalmente di poter girare tutto il film per quanto la storia lo intrigava. Tra l’altro alcuni dei personaggi sono realmente esistiti e altri sono una fusione di più persone che hanno vissuto quei fatti.

Non ci sono progetti per una seconda stagione, nemmeno in caso di un eventuale successo.

Raul Bova sulla sua carriera ha detto che gli piace passare dall’America all’Italia; che non ha preferenze fra televisione e cinema e che Sbirri, fiction ideata da Mediaset è stata completata.


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