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CSI NY: conferenza stampa al RomaFictionFest

Oggi al RomaFictionFest è stata senza dubbio la giornata di CSI NY: presenti al festival A.J. Buckley, Carmine Giovinazzo e Eddie Cahill, rispettivamente Adam Ross, Danny Messer e Don Flack del secondo spin-off di CSI Crime Scene Investigation.

Andiamo subito a scoprire cosa hanno detto, attraverso gli appunti che ho preso appositamente per voi, fan come me, della serie.

Cosa avete pensato quando vi hanno contattato? Vi siete preoccupati di essere uno spin-off?
Carmine: ho pensato che finalmente non ero più disoccupato. Non ho mai pensato al fatto che fosse uno spin-off, piuttosto mi sono concentrato sul ruolo.
Eddie: mi sono preoccupato solo di rendere al meglio il mio personaggio
A.J.: per me è stato diverso, ho iniziato con quattro battute. Il cast mi ha accolto benissimo. E’ splendido lavorare con Gary Sinise.


Cahill? Meglio la parte brillante di Friends o quella impegnata di Flack?
Non ho preferenze. Vorrei rifare oggi Friends, se fosse possibile. Riesumate Friends! Comunque anche con CSI riusciamo a divertirci.

Perché secondo voi è andato così forte CSI?
Eddie: lo show è popolare perché risolvere i crimini con la scientifica non era una cosa molto conosciuta. Inoltre si offre la speranza alla gente, che anche nella situazione peggiore si possa trovare una soluzione.
Carmine: credo che si parlasse poco di questo mondo in continua evoluzione. E’ affascinante anche per noi scoprire nuove tecnologie. E’ incredibile pensare di riuscire a risolvere crimini commessi 50 anni prima con un solo capello.

Quanto è la parte di ragionamento e quanto di tecnologia in CSI?
A.J.: per me la tecnologia è il fattore X. Per Gary, che viene dalla vecchia scuola, la tecnologia è qualcosa di nuovo.
Eddie: senza ragionamento non si arriva alla soluzione. Nella serie, che dall’inizio è progredita tecnologicamente, il mio personaggio si allontana dalla scienza, per questo cozza spesso con Gary che è uno scienziato.

Avete paura che il vostro ruolo vi rimanga addosso?
Carmine: attaccatemelo addosso! Penso che i nostri personaggi col tempo spariranno e la gente ci giudicherà per quello che facciamo e non per quello che abbiamo fatto.
Eddie: non è un problema.
A.J.: essere ricordati è una buona cosa.

Quale regista famoso vorreste per CSI NY visto Quentin Tarantino per CSI (Las Vegas)?
Carmine: Quentin anche per noi o Bertolucci.
A.J.: Zemeckis o Woody Allen
Eddie: Casavedes o Stanley Kubrick se si potesse far tornare in vita.

Per fare CSI siete stati seguiti da poliziotti veri?
Carmine: anche se vengo da una famiglia di poliziotti, noi siamo stati seguiti da consulenti, ex poliziotti che ci aiutano.
A.J.: io non capisco la metà di quello che il mio personaggio deve dire, quindi devo fare delle ricerche per essere credibile. A volte fra nomi di indiziati, indizi e parole scientifiche mi gira la testa, anche perché andavo malissimo in scienze.

Carmine, continuerà la tua storia con Montana nella serie?
Non so ancora nulla del futuro. Niente è certo.

E’ vero, quello che dicono le statistiche, cioè che CSI aiuta i delinquenti, che guardandovi imparano come devono agire?
Eddie: le statistiche sono buffe. Certo può dare idee ai delinquenti, ma se un criminale deve guardare uno show per imparare, allora deve tornare alla scuola di ladri.

Farete puntate non autoconclusive?
Si, ci saranno storie aperte, soprattutto tra la quarta e la quinta stagione.

Come si sceglie a quale personaggio assegnare le storie?
Carmine: si prende un gruppo di storie e a seconda di dove si vuol indirizzare il personaggio la si assegna a lui.
Eddie: gli sceneggiatori seguono anche il pubblico, ma prima si parte dal reato, poi si scegli a quale personaggio dare la storia, anche per essere sempre freschi: se uno ha avuto per un periodo meno attenzione gli si dà più spazio. E’ bello che nel tempo, cambiando un personaggio, cambiano anche i rapporti interpersonali, come nella realtà.
A.J.: dopo ogni episodio temevo di essere licenziato, non essendo un personaggio principale, quindi non mi preoccupavo dell’assegnazione. Quando mi richiamavano ero contento.

Quale storia ti è piaciuta di più?
A.J.: il primo episodio di CSI New York.
Eddie: quelle sul serial Killer delle T-Shirt.
Carmine: non lo so.

Vi riguardate dopo aver girato?
Carmine: mi riguardo ogni tanto, soprattutto quelli dove penso di non essere andato bene, per perfezionarmi. E poi, è bello vedere come sei nel quadro più ampio, insieme a tutti gli altri.
A.J.: io, quando mi riguardo, do più attenzione alle scelte registiche, lo guardo dal punto di vista tecnico.
Eddie: guardo per vedere come mi sono comportato, ma capita poche volte.

Guardate Telefilm? Cosa preferite? E gli altri CSI?
Carmine: all’inizio guardavo CSI Las Vegas, che è fatto benissimo, per apprendere, anche perché NY è molto più simile al Las Vegas, che a CSI Miami.
A.J.: guardo The Wire
Carmine: Family Guy (i Griffin!)

Sono previsti dei Crossover?
Eddie: non penso che capiterà, ma sarebbe bellissimo.
A.J.: magari finissi in un laboratorio a Las Vegas…


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