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Niente di Personale: a La7 si parla di terrorismo

In un suo recente articolo, Aldo Grasso, il feroce critico televisivo del Corriere della Sera, lo ha definito “un megalomane” ma bisogna ammettere che pur avendo una spiccata tendenza al presenzialismo di fronte le telecamere, Antonello Piroso sa il fatto suo. Il direttore del tg de La7 nonché dell’informazione sportiva, è uno che non la lascia a dire, riuscendo a imporre nelle sue trasmissioni quel giusto profilo giornalistico che altri programmi del genere hanno smarrito da tempo (leggi Porta a Porta).

Ogni lunedì sera nello spazio che una volta era di Aldo Biscardi e del suo Processo del Lunedì, va in onda per tre ore, Niente di Personale, l’approfondimento settimanale de La7 dove Piroso affronta gli argomenti più scottanti del momento, non ultimo la guerra in Iraq e nella fattispecie la recrudescenza del terrorismo da essa causata. Non c’è niente di meglio che interloquire con i diretti interessati quando si affronta un argomento del genere e ieri sera, ospite della serata è stato un Bin Laden, non Osama è ovvio, ma Omar, uno dei suoi figli.

Trovarsi davanti al diretto discendente del terrorista più temuto al mondo non deve essere cosa facile, ma è proprio in questi momenti che il direttore news de La7, con la sua aria da supponente e quel pizzico di antipatia che lo contraddistingue, sa tirar fuori il meglio di se, mostrando padronanza e totale controllo della situazione.


Nell’intervista, Omar Bin Laden propone uno spirito nuovo rispetto a quello sanguinario del padre, da buon musulmano, pur non rinnegando le proprie tradizioni ma anzi difendendole a spada tratta, mostra di disapprovare la guerra lanciata da Osama all’Occidente, sottolineando come sia in realtà la conseguenza di altre guerre: quella di invasione dell’Unione Sovietica all’Afghanistan, a cui poi si sono sostituiti gli Usa nel cercare di conquistare terre che da sempre sono appartenute agli arabi. Di fronte alla domanda di come giustificasse i tanti morti delle Torri Gemelle, Omar Bin Laden si affranca del tutto dalle posizioni paterne, facendosi propugnatore della pace fra il mondo arabo e quello Occidentale, auspicando un tavolo comune dove appianare tutte le divergenze.

Se le sue fossero solo parole di circostanza non siamo in grado di saperlo, certo che girare per l’Occidente con un cognome così, è qualcosa che non augureremmo al nostro peggior nemico.

Niente di Personale è un salotto dove il padrone di casa affronta gli argomenti con la necessaria rudezza ma anche con ironia, come quando si parla di vecchiaia, di gerontocrazia dilagante nel nostro Paese e di come si possa essere fisicamente prestanti anche a una certa età. Gli ospiti in studio in questo caso sono Adriano Panatta e lo scrittore Massimo Fini, che ha realizzato un libro su cosa significhi essere anziani nella società odierna.

Il faccia a faccia è l’elemento dominante del programma, che alternando argomenti seri ad altri comunque di un certo spessore, mantiene la stessa linea dei tg de La7, asciutti e concreti, senza mai scadere nel superficiale, pur di conquistare a tutti i costi fasce di gradimento.

1 commento su “Niente di Personale: a La7 si parla di terrorismo”

  1. Forse non tutti i Bin Laden sono delle cacchette umane,del resto ogni paese ha qualcuno che puzza come il pesce andato a male…in America c’è Bush, Italia Tutti i politici…chi sta peggio?
    Osama(come le penne)è contro la strage dell’11 settembre, è uno dei figli del caro amico di Bush,(Bin Laden), lo sa che il paparino e Bush fanno Colazione da Tiffany?

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