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Ulisse il piacere della scoperta, da questa su Raitre

Torna da questa sera, Ulisse: il piacere della scoperta, la serie di appuntamenti con Piero e Alberto Angela, che andrà in onda ogni sabato sera alle 21.05 su Raitre.

Giunto oramai alla sua nona edizione, il programma è uno dei pochi esempi di televisione minuziosa e pulita che è rimasta in Italia, grazie alla sua capacità di descrivere gli argomenti con precisione, di accompagnare il telespettatore in un viaggio verso posti nuovi ed attraverso una narrazione semplice e limpida, e di illustrare con chiarezza argomenti che spaziano dalla medicina alla biologia, dalla storia all’archeologia.

La prima puntata sarà dedicata al mondo dei bambini, dalla nascita fino al primo anno di vita, si cercherà di rispondere alle domane: Chi sono i bambini prodigio? Il talento è innato ? Quanto contano l’istruzione e l’apprendimento ? Ma cosa succederebbe a un piccolo essere umano se il processo di scoperta del mondo fosse interrotto bruscamente? Che ne sarebbe di noi se in una fase così delicata dell’apprendimento ci fosse impedito qualsiasi legame con altri esseri umani?

Per rispondere ai quesiti, la trasmissione andrà in Giappone presso una speciale scuola, voleremo a Los Angeles per sentire la storia di Genie la bambina rimasta chiusa in una stanza per 11 anni, torneremo nel bel paese presso gli Appennini di fine ottocento, patria di numerose famiglie che per impietosire e farsi dare l’elemosina, portavano con se i bambini rubandogli l’infanzia, infine si cercherà di vedere cosa c’è dietro la creazione dei giocattoli.

Ulisse , come per le scorse edizioni ci farà visitare nuovi e vecchi mondi, ci porterà, attraverso l’ausilio di documentari, alla scoperta di antiche civiltà, alle esplorazioni, verso le scoperte scientifiche, tra le pagine della storia, il tutto spiegato magistralmente da Piero e Alberto Angela.

16 commenti su “Ulisse il piacere della scoperta, da questa su Raitre”

  1. complimenti! finalmente il coraggio di dire verità sgradevoli e rapidamente dimenticate,eppure qui, nel chiavarese, i birba e i battibirba erano frequenti.
    Se possibile,continuate a ricordare come tutta l’Italia sia stata terra di poveri affamati almeno fino a sessant’anni fa.
    Grazie, M.R.Vignolo

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