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AgCom: “Più spazio al PDL nelle trasmissioni di Rai 3”

L’AgCom, l’autorità garante nel settore delle comunicazioni, si è pronunciata contro alcune trasmissioni di Rai 3 dopo due esposti dell’onorevole Brunetta. Si tratta di Lucia Annunziata e Fabio Fazio, rei di aver dato poco spazio agli esponenti del PDL. Ma la giornalista Rai non ci sta e attacca: “ho invitato 9 membri del PDL, tra cui Brunetta, ricevendo solo rifiuti”.

Secondo l’Autorità, entrambi i conduttori hanno violato la par condicio nel corso dell’ultima stagione, mandando in onda più ospiti appartenenti allo schieramento del centrosinistra. Per la prossima stagione tv, quindi, l’AgCom ha ordinato alle due trasmissioni di rispettare l’equilibrio politico. Sono già arrivate le affermazioni di gioia di molti esponenti del PDL, tra cui lo stesso Brunetta, felice di aver ricevuto il consenso dell’Autorità. Maurizio Gasparri e Augusto Minzolini, invece, parlano già di sconfitta del direttore generale Luigi Gubitosi.

 

Lucia Annunziata però non ci sta e mette addirittura in discussione la sua presenza nella prossima stagione di Rai 3: “Se alla Rai non piace quello che faccio, io vado via. Ho una partita Iva da libera professionista, il mio contratto scade fra tre anni, la Rai può fare quello che vuole”. Sul banco degli imputati ci sarei andata, ma non mi hanno neppure chiamato. Avrei potuto dire che nel periodo in questione ho invitato ben nove nomi di area Pdl, ricevendo altrettanti no”.Il paradosso è che tra gli esponenti invitati e che hanno poi rifiutato c’è anche l’onorevole Brunetta, che ha rifiutato più volte di prendere parte alla trasmissione. C’è da chiedersi, a questo punto, quale sia il reale intento di Brunetta nel presentare l’esposto all’Autorità.

 

Fabio Fazio invece si affida a Twitter per rispondere prontamente: “La par condicio in periodo elettorale è sempre stata rispettata. Per il resto il dovere della tv è quello di raccontare la contemporaneità”. Anche Ballarò era stato messo sotto accusa, ma è stato “graziato” dall’Agcom.

Ci troviamo ancora una volta di fronte ad una precisa volontà di ridurre l’autonomia editoriale, arrivata proprio dopo la proposta del PDL di chiudere i blog per diffamazione. Dove arriveremo?

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