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Sul Doppiaggio – 3 – La svolta

La 20th Century Fox per evitare al pubblico questo disagio decide di tentare un’altra via, quella del doppiaggio: il sistema creato da poco, dal fisico austriaco Karol Jacob, permette consistenti risparmi di tempo e di denaro, una qualità superiore nel prodotto finito e una gran velocità d’esecuzione.

Il compito di dirigere il doppiaggio è affidato a Louis Loeffler, che dopo essersi sposato con una romana, conosce molto bene l’italiano ed è ben felice di guidare la sperimentazione di questo nuovo sistema. Nel frattempo la stessa Paramount inizia a pensare di utilizzare i suoi stabilimenti a Jointville per dare la possibilità agli attori europei di presentarsi in sala e doppiare il film nella propria lingua d’origine.

L’unica che continua insistentemente a sbagliare strada è la MGM, che dopo aver provato quella delle edizioni multiple, pensa di attirare pubblico facendo dire al divo di Hollywood di turno qualche battuta del film nella lingua del Paese in cui sarebbe stato esportato il prodotto. La cosa, però, risulta ridicola agli occhi della gente, sempre più abituata a sentire le voci dei loro miti doppiate, in un italiano corretto. Non è un caso se i doppiatori di Stanlio e Olio doppiarono i due attori con quella cadenza buffa, dopo averli sentiti recitare in Italiano.


La 20th Century Fox, di contro, insiste con la sperimentazione del doppiaggio, con ottimi risultati e ciò la convince ad instaurare il primo stabilimento di doppiaggio e affidarlo all’oriundo Frank Puglia. Lui, come prima cosa chiama a sé tutti gli attori che erano emigrati dall’Italia, a patto che questi possedessero una buona dizione.

Nel 1930 esce il primo film totalmente doppiato in italiano, Tu che mi accusi, diretto da Victor Flemig. E’ un successo. La notizia rimbalza nelle altre case di produzione e mentre Warner Bros. e RKO non si muovono, aspettando tempi migliori, così come Columbia, Universal, United Artists, la MGM decide di giocarsi il tutto per tutto con il doppiaggio. L’azzardo riesce perchè i suoi film vanno alla grande: il successo sta tutto nel fatto che con il doppiaggio lo spettatore non deve faticare per leggere le didascalie (per chi sapeva leggere), e non ha cali di concentrazione a causa dell’interruzione delle scene da parte delle didascalie stesse.

Con l’apertura del cinema al doppiaggio si realizza anche il primo caso nella storia di trasmigrazione di doppiatori da una società all’altra: è il caso di Augusto Galli che passa dalla Fox alla Metro.

In pochi mesi ci si rende conto che è fondamentale essere professionali nel realizzare un doppiaggio, perché tutto ciò garantisce il successo del film. Per questo motivo le società di produzione iniziano la corsa per accaparrarsi le migliori voci in circolazione.

Stefano Pittaluga, pensa di approfittare della situazione e decide di creare il primo stabilimento di doppiaggio in Italia, che viene inaugurato nella primavera del 1932, un anno dopo la morte del suo ideatore. Grazie a lui si apre in Italia il periodo d’oro del doppiaggio.

Continua…

Pino Colizzi (Attore – Doppiatore)

Il doppiaggio, come un’operazione chirurgica, non pretende di migliorare il paziente, ma solo di farlo vivere un pò più a lungo.

Nella foto: Pino Colizzi

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