Home » Recensione: Superhero – Il più dotato fra i supereroi

Recensione: Superhero – Il più dotato fra i supereroi

Rick Ricker (Drake Bell) è un studente orfano di entrambi i genitori (stile Batman), che non fa parte di nessun macrogruppo, ma ha soltanto un amico, Trey (Kevin Hart) e un amore irraggiungibile, la sua vicina di casa Jill (Sara Paxton).
Un giorno, durante una gita alla Amalgamated Pharmaceutical, il ragazzo viene punto da una superlibellula, che gli conferisce alcuni superpoteri, tra cui quello di attaccarsi alle superfici, la pelle a corazza, la superforza e il volo (che imparerà soltanto nel finale).
Con l’aiuto degli zii, Albert (Leslie Nielsen) e Lucille (Marion Ross), imparerà a convivere con il suo potere, nonché a sconfiggere il perfido Lou Lander alias l’Uomo Clessidra (Christopher McDonald) , che ha bisogno di assorbire la linfa vitale delle persone per poter sopravvivere.


Superhero è una parodia dei film di supereroi, anche se particolarmente legato a Spiderman più che altro, prodotta dal grande David Zucker (Una pallottola spuntata) e diretto da Craig Mazin (già sceneggiatore degli ultimi due Scary Movie).
Rispetto agli ultimi film parodici, come 3ciento e Epic Movie, Superhero è totalmente su un altro piano, ben realizzato, mai noioso, con una storia lineare piena zeppa di immagini buffe, situazioni comiche e i classici rutti e peti (splendida la sequenza della zia che dorme), che non sono inflazionati e non arrivano mai, rispetto alle altre pellicole sopracitate ad essere trash.
E’ difficile definire quale sia il momento più divertente dei setttanta minuti di film, perché complice un Leslie Nielsen in grande spolvero, il film non cala mai in comicità, prendendo in giro tutto e tutti, dagli X-men (favolose le molteplici carrozzine di Xavier, la sua famiglia, l’irascibile tempesta, il depilante Wolverine e la donna invisibile), alla religione (scazzottata finale che vede protagonisti i monaci tibetani con il Dalai Lama e il Papa), da Batman (la perdita dei famigliari, l’appostamento sul gargoyle ) ai Fantastici 4 (L’uomo torcia che prende fuoco) a Stephen Hawking (ripetutamente preso di mira).
Ovviamente, anche Spiderman, che dà il senso ha tutto il film, non si riduce ad essere la traccia per la stesura della storia, ma viene irriverentemente denigrato, specie nella sua scena più romantica, quella del bacio tra Spiderman aggrappato alla scala d’emergenza a testa in giù e Marie Jane.
Se proprio bisogna trovare un difetto alla pellicola, direi che quello maggiore è di aver solo accennato agli altri film di supereroi, staccandosi troppe poche volte da l’Uomo Ragno, forse per non creare il classico mesco lotto a cui assistiamo regolarmente nelle ultime parodie, forse per mantenere le altre storie per il futuro.
Concludendo: buona la prova degli attori (ma non ci voleva tanto), l’ottimo ritmo del film, le classiche battute rivisitate fanno di Superhero un esempio di comicità parodica che si è persa nel tempo. Non sarà all’altezza de Una pallottola spuntata e il primo Scary Movie, ma vi assicuro che non sfigura e il suo compito, quello di divertire, lo porta perfettamente a termine.
Consigliato a tutti coloro che vogliono ridere più o meno ad ogni scena.

6 commenti su “Recensione: Superhero – Il più dotato fra i supereroi”

Lascia un commento