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Recensione: Rush Hour 3 – Un film da non prendere sul serio

 

Rush Hour 3 è un film da non prendere sul serio che non si prende sul serio. E’ già un gran pregio.

Se poi guardiamo gli attori principali in faccia, Jackie Chan (Terremoto nel Bronx, lo smoking) e Chris Tucker (Jakie Brown), e i loro balletti improvvisati, non possiamo non apprezzare il film per quello che è: un film d’azione divertente.

La storia: il detective Carter (Tucker) e l’ispettore cinese Lee (Chan), devono risolvere un complotto di livello mondiale, che ha il suo inizio a Los Angeles e la sua conclusione a Parigi. In mezzo, una pericolosissima famiglia cinese delle Triadi, un po’ di scontri a fuoco, qualche combattimento di arti marziali, qualche gag simpatica e una storia che scorre piacevolmente per tutti i novanta minuti.

Ambientato nelle più pregevoli zone di Parigi, Tour Eiffel compresa, il film è costato centoventi milioni di dollari e snocciola sorprendentemente in secondo piano, tematiche importanti come il valore della famiglia (l’ispettore Lee più volte potrebbe chiudere il caso, ma il suo antagonista è uno dei suoi fratelli di orfanotrofio) e la mancanza di comunicazione (un cinese parla francese, loro non capiscono il francese, i francesi hanno stereotipi sugli americani) e citazioni di film (uno su tutti: Le ali della libertà)

Sarà che ho sempre adorato Jakie Chan e la sua mimica facciale, sarà che film del genere non si autocelebrano, sarà che Brett Ratner (Family Man e Red Dragon e X-Men – Conflitto finale) ci ha messo il suo zampino, ma questo sequel, l’ultimo in ordine di tempo della trilogia Rush Hour, non delude le aspettative, forse perché non ne ha mai volute creare.

Simpatici gli sketch, come quello dell’interrogatorio con la suora o quello nella palestra di arti marziali, mai troppo lunghi e noiosi gli inseguimenti e gli scontri a fuoco, ottimi alcuni personaggi secondari, come il tassista che si trasforma in un agente segreto.

Carini i titoli di coda con le “papere” fatte durante le riprese del film che fanno capire il clima di allegria in cui si è girato tutto il film.

Concludendo: un film che si fa guardare e piacere, che tiene alta la reputazione del genere d’azione. Consigliato agli amanti del genere.

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