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Recensione: Asterix alle olimpiadi – Bello, ma poco Asterix tanta olimpiade

Le avventure di Asterix continuano sul grande schermo e trasferiscono lo scontro fra il popolo gallico e quello romano ad Olimpia in Grecia, dove hanno luogo le olimpiadi più divertenti della storia del cinema. Il film in questione è Asterix alle olimpiadi.
La storia: Alafolix (Stéphane Rousseau) si innamora della principessa greca Irina (Vanessa Hessler) e per battere il diretto concorrente Bruto (Benoit Poelvoorde) nella corsa alla mano della giovane ellenica, lancia la sfida a Roma: i Galli vinceranno le olimpiadi. Bruto, costretto ad accettare la sfida, fra un tentativo e l’altro di ammazzare papà Cesare (Alain Delon), colpevole a suo dire di tarpargli le ali, cerca in tutti i modi di vincere, alla faccia dello spirito olimpico, corrompendo i giudici, dopandosi e usando ogni trucco sleale, al contrario di Afolix, un bambacione innamorato, accompagnato in terra greca da Asterix (Clovis Cornillac), Obelix (Gérard Depardieu) e una cricca di galli.
Come si evince dalla trama, Asterix e Obelix non sono proprio in primo piano nel film, anche se ci mettono il loro zampino in tutte le situazioni più importanti, eppure il film è divertente e si respira il clima gallico dei fumetti originali di René Goscinny e del disegnatore Albert Uderzo.


Sono tantissime le note positive del film: la rivisitazione in chiave antica moderna delle olimpiadi (un bravissimo Schumacher guida la biga rossa nella gara finale coadiuvato dai box da un Jean Todt versione direttore della scuderia tedesca; i tabelloni in pietra; i mali del nostro sport come l’EPO e la corruzione), una magistrale interpretazione di Alain Delon come Cesare, i molteplici tentativi di Bruto di far morire Cesare (tutti falliti grazie agli assaggiatori), la riunione dei druidi, l’ambientazione costruita perfettamente.
Di contro, a mio avviso, il film ha dei piccoli nei: il doppiaggio dei romani senza la cadenza romanaccia, il doppiaggio della principessa greca che sembra più un libro stampato che un personaggio del film e soprattutto la scelta di Clovis Cornillac per il ruolo di Asterix, non per la sua recitazione, quanto perché la spalla di Depardieu nei precedenti film è stato Christian Clavier, che personificava perfettamente il piccolo, magro e furbo amico di Obelix.
Ottima come sempre l’interpretazione di Gérard Depardieu, che per me è sempre stato Obelix, ma non lo sapeva, e pure delle guest star presenti nel film, dai sopracitati Michael Schumacher e Jean Todt, a Luca e Paolo (bravissimi nei ruoli degli smidollati giudici greci) da Zinedine Zidane a Tony Parker, e piacevoli pure le citazioni ad altri film, da L’uomo che sussurrava ai cavalli a Star Wars fino alle numerose pellicole citate da Giulio Cesare.
Concludendo: Asterix alle olimpiadi riesce ad essere piacevolmente lungo, creando una atmosfera magica, fantastica e rilassante pur non concedendo tanto spazio ai due galli più importanti (Asterix e Obelix). Credo che i complimenti vadano soprattutto agli sceneggiatori, gli stessi del fumetto e in parte anche al duo di regia Frédéric Forestier e Thomas Langmann. Consigliato a tutti coloro che vogliono rilassarsi e divertirsi e agli amanti del leggendario gallico.

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