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Recensione: Scusa ma ti chiamo amore… scusa se non ti considero!

Ho provato a non guardarlo, ve lo giuro, ma dopo che ho letto la notizia che Scusa ma ti chiamo amore ha stravinto al botteghino incassando più di 4 milioni di Euro doppiando American gangster, incassando 10 volte più di Mr Magorium, ho pensato che fosse mio dovere vederlo e cercare di essere il più possibile oggettivo.
Per farlo vi racconto subito la complessissima trama: Alex (Raul Bova) è un trentasettenne impaccato di soldi, uscito da poco dalla relazione più importante della sua vita, che fa il pubblicitario, circondato da amici che lavorano si e no 2 ore al giorno e nel frattempo tradiscono quelle vecchiacce di mogli che si ritrovano.
Niki (Michela Quattrociocche) è una bellissima diciassettenne, che si è mollata con un rapper housettaro da centro sociale, che canta canzoni d’amore (personaggio a me sconosciuto: Moccia, ma dove vivi? Tutti tu li conosci questi personaggi? Informati!), ed è pronta a innamorarsi nuovamente perché innamorata dell’amore (scusate la ridondanza della parola amore o meglio scusa ma io scrivo amore).


I due protagonisti una volta si scontrano, lui in auto, lei in motorino, non si sopportano, poi si conoscono, si amano, si lasciano e si amano di nuovo probabilmente per sempre.
Perfetto, la parte oggettiva finisce qui (sempre che sia mai cominciata), per lasciar spazio alla critica. Se siete Mocciani non andate avanti perché ci rimarrete male.
Federico Moccia sposta i 400 vocaboli che utilizza nei suoi libri e li trasferisce su pellicola, dimenticandosi di avere un attore molto bravo per essere italiano, Raul Bova (se è deludente in questo film non è colpa sua), che meriterebbe dialoghi un po’ più intelligenti e pensieri più maturi di un flusso di coscienza del tipo (testuali parole): “Cioè mi ha dato un bacio sulle labbra… Stai calmo! … Beh l’ha fatto così per ringraziarti, è normale… però quanto è bella!“
Rabbrividisco. Non capisco come un pubblicitario a capo di un team possa avere dei pensieri così idioti espressi in maniera così elementare. Forse per essere all’altezza di Niki? (che pensa, mentre viene fissata da Alex: “Oddio che c’è, perché mi guarda così la bocca? C’ho di sicuro qualcosa tra i denti”).
Niente da eccepire sulla bellezza di Michela Quattrociocche, ma non fatela recitare. Pensavo che il periodo neorealista in Italia fosse finito, ma Moccia ha pescato questa giovane diciassettenne e potrebbe diventare il nuovo Vittorio De Sica. Scherzo ovviamente.
I personaggi di cui parla il grande romanziere italiano, li ha conosciuti solo lui, perché a parte offendere apertamente il mondo rapper, rappresentato nel film da un perfetto idiota, racconta di ragazze (forse le sue lettrici) prive di valori, lo stereotipo di un unico mondo rispetto all’universo, quello femminile, pieno di sfaccettature.
La colonna sonora è inserita a caso, a volte di colpo (ad esempio la canzone di Irene Grandi mentre sono ad un tavolo a Fregene), la storia è pura fantasia (autoscontri in clima Fast & Furious fatti da minorenni con macchine elettriche! Dio mio, se avessi ancora i capelli me li strapperei) e la scelta stilistica più importante è quella di rappresentare la scena di sesso fra Alex e Niki, con tanti piccoli flash di corpi nel buio, accompagnati da frasi e parole trattate con effetto eco (quello che si usa solitamente per imitare il Papa, ma usato in questo caso per imitare la voce nel momento dell’atto sessuale) come: “Solo con te Niki”, “Bacio”, “Ecco”,“Ancora!”. Ridicolo!
Concludendo: mi ricordo di una chiacchierata fatta con un mio amico. Riflettevamo sull’utilità del film: ora le diciassettenni sogneranno di avere una storia con un quasi quarantenne e non vorranno più avere a che fare con i loro coetanei e i quarantenni italiani (e non solo) sogneranno notti di sesso con giovani ragazze, schifando le loro compagna. Qualcuno può spiegare a Moccia e a tutte le sue lettrici che non tutti i quarantenni sono come Raul Bova, belli, pieni di soldi e sentimenti? Qualcuno può comunicare alle teenager che bisogna andare al di là delle apparenze e non pensare soltanto alla bella vita e ai soldi, ottenibili in cambio di sesso? Nessun moralismo fidatevi, mi dà solo fastidio che un film con storia e messaggio pari a zero e incassi così tanto raccontando una marea di idiozie. A questo punto viva Muccino e L’ultimo bacio.
Caro Moccia metti al posto di Raul Bova, Fabrizio Bracconieri (non me ne voglia il Bruno Sacchi de I ragazzi della 3C), crea un personaggio povero in canna, poi al posto di Michela Quattrociocche prendi la figlia di Fantozzi e fai un film dove racconti l’amore fra i due. Fatto da te sarà sempre un film fantastico (come genere non come qualità). Se la gente ti viene a vedere, giuro che ti faccio i complimenti. Soffri della sindrome di Peter Pan? Ci credi in quello che dici o è solo una trovata commerciale? Cresci!
P.S. Complimenti alle varie pubblicità ai capi di vestiario e al due che ti ha fatto la colonna sonora. In effetti se non li citavi, il film perdeva tutto il suo senso vero?

20 commenti su “Recensione: Scusa ma ti chiamo amore… scusa se non ti considero!”

  1. si, però sarebbe giusto se mettessi un link ai cinema che lo proiettano, sennò, adesso, alle 6 di sera, a quale cinema vado????
    Cmq un consiglio serio: quando parli di questi… film(?) perchè non dai il titolo di un’altro film che varrebbe la pena di vedere?

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  2. Hai ragione Giulio, ma sarebbe scorretto nei confronti di Moccia parlare del suo film e scrivere di un altro titolo! Speriamo di non dover più scrivere di lui

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  3. Strano che tu abbia citato proprio Fabrizio Bracconeri(il mitico Bruno Sacchi della Terza C)come sostituto di Raul Bova:i due(Moccia e Bracconeri)han già lavorato insieme nei lontani anni 80,periodo in cui Moccia faceva lo sceneggiatore…..proprio de “I ragazzi della 3a C”!!!!!

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  4. Scusa se ti chiamo Monnezza!
    Insomma, Moccia oltre a rompere le scatole con i suoi libri ora approda nel grande cinema Italiano.
    Cosa dire di questo film?
    Raul Bova ha fatto la sua parte bene(quella del disperato quarantenne), la Michela Quattrociocche (le si addice di più Quattroneuroni vista che tre neuroni son morti stanno andando in decomposizione e stanno uccidendo pure l’ultimo neurone della giovane ed acerba attrice), quelle 4 ochette hanno un vocabolario indecente(non lontano dalla verità!).
    Moccia ti faccio una domanda: ma non ti vergogni adandare in giro?
    Pensi veramente di essere uno scrittore? Sai cosa significa saper scrivere in italiano e non in una specie di slang da te inventato?
    Credi veramente in quello che scrivi? Ma nella realtà parli come scrivi e scrivi come magni?
    Ti do un consiglio?
    Metti la testa sotto 1 metro di terra(penso che attraverso il tuo lato migliore[testa giù e sedere per aria], tu sia riuscito ad ottenere quello che hai) e non fatti vedere in giro, sei vergognoso come i tuoi libri ed il tuo film!
    Sopprimiamo Moccia!

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  5. Sura sei sempre troppo attento a ciò che scrivo, mi spaventi. Gill immagino che il tuo sopprimiamo sia detto in senso metaforico. Di contro sono sicuro che tu abbia colto l’essenza del problema: non si tratta di censura, ma semplicemente di giustizia non far dirigere un film a Moccia. Il problema è che ora come ora con questi incassi lo vedremo nuovamente dietro la macchina da presa. Riflettiamo!

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  6. Federico Moccia rovina l’adolescenza,Pipolo(suo padre)si sta rivoltando nella tomba,il suo genere cinematografico si puo definire adolescentismo:con i suoi libri i ragazzi non sanno più parlare,più amare,scrivere,prendono come esempio i personaggi dei suoi libri e adesso del film,Moccia vergognati! Ma che te dice la capoccia caro Moccia?

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  7. vi ricordo che il film non è tratto da una storia vera ma da un libro da un invenzione!!! si vede che voi non avete mai letto un libro, sapete solo leggere giornali e vedere film tratti da storie vere se parlate in questo modo!!! e poi siete voi dei ragazzini che criticati una storia inventata, quando ci sono problemi piu seri da discutere!!
    Si vede che siete solo invidiosi del successo ke ha prodotto il film e i libri che moccia scrive…

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  8. Caro anonimo,
    tutti i film sono fiction in quanto recitati, sennò sarebbero realtà. I libri che leggo in effetti non sono quelli di Moccia, ma son gusti. Io non discuto del tuo gusto personale, ma di aspetti più tecnici. Il successo al cinema diceva un mio professore all’università si misura sui risultati al botteghino, ma successo non vuol dire qualità.
    Concludo invitandoti a leggere anche gli altri post più seri come quelli sull’informazione o quello sui raccomandati e di lasciare commenti così possiamo discutere e confrontarci.
    Mi spiace che tu prenda la mia recensione come qualcosa di personale verso Moccia, ma fidati se puoi, che se Spike Lee facesse lo stesso identico film nello stesso identico modo, parlerei male anche del suo lavoro. Mi chiedo solo perché ci siano registi che perdano tempo a fare film fatti bene, e non dico impegnati… Ora lascio libero gli altri lettori di commentare. Buona giornata e torna a commentarci.

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  9. Carissimo anonimo, per fortuna che quello che scrive non sia realtà, saremmo tutti degli analfabeti!
    Innanzi tutti io leggo molti libri, ovviamente non quelli di Moccia ma di differente qualità.
    Non discuto i tuoi gusti in quanto leggi Moccia ma, mi perplime oltremodo il fatto che Moccia possa essere paragonato ad uno scrittore.
    I suoi testi sono vuoti e inutili quanto l’entrata in guerra dell’America in Iraq.
    “Cioè”, “Solo sesso” etc etc sono due delle poche parole che Moccia sa scrivere…forse nel parlare ne saprà anche altre…invece di 500 saranno 550!
    Prima di sputare sentenza a noi che commentiamo…pensa a te stesso e a quello che leggi!
    Buona serata.
    Scusa ma son abituata a dire quello che penso e a non farmi dare addosso da nessuno!

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  10. Caro anonimo: giusto un’informazione per comprendere chi hai davanti: la Gazzetta dello Sport contiene ca. 3000 vocaboli diversi; un normale quotidiano oscilla tra i 15000 (Corriere della Sera) e 30000 (La Stampa). ora capisci perchè non sei al mio livello???

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  11. Sei ridicolo a definirlo un invenzione!!!Invidiosi non direi proprio,forse incazzati che un uomo di 45 anni va in giro a raccontare cazzate!!!

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  12. Sono davvero contenta che esistano persone che la pensino come te, e me ed altri. Già i ragazzi di oggi vivono un abbassamento dei valori, di senso critico etc., che non hanno minimamante bisogno di film come questi che causini loro l’ effetto granchio: “Tornare indietro piuttosto che essere aiutati a riflettere sulle cose della vita!” Marialucia

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  13. a me scusa ma ti chiamo amore è piaciuto moltissimo ed è la mia storia. Sono felice di dirlo , io ho sognato e vissuto una storia del genere!

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