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Il presidente OdG Iacopino a Rtl 102.5 contro Barbara D’Urso

Il Presidente dell’Ordine Giornalisti, il Dottor Enzo Iacopino, ha commentato ai microfoni di Rtl 102.5 in merito alla denuncia contro Barbara D’Urso: dopo lo sfogo sulla sua pagina Facebook dove dichiarava guerra alle soubrette del giornalismo, l’esponente dell’ordine è passato ai fatti.


Il problema è che bisogna avere rispetto per le persone, e che chiunque conduca una trasmissione, sia o non sia un giornalista, deve avere questo rispetto. Per le persone tutte, quale che sia il colore della pelle, la colpa, il credo religioso o soprattutto in casi come quelli che imperversano in molte TV e che riguardano persone che non sono nemmeno più in grado di difendersi perché sono rimasti vittime di atti barbari. Questo dovere lo dovremmo sentire tutti, indipendente dall’iscrizione o meno all’Ordine.

A seguito dell’esposto nei confronti di Barbara D’Urso:

È evidente la gestione delle trasmissioni che fa Barbara D’Urso sia di stampo giornalistico, e siccome c’è un articolo del codice penale che prevede che l’esercizio abusivo di una professione venga punito, noi abbiamo fatto nel caso di specie nei suoi confronti un esposto rivolto alla Procura della Repubblica, sia di Milano che di Roma che accertino se è stato violato questo articolo 148 del Codice Penale. Ma siamo andati oltre perché la stessa trasmissione così come è impostata passa sopra la vita delle persone con una disinvoltura assoluta puntando solo allo share.

Il caso che sembra aver portato l’Ordine dei Giornalisti e di conseguenza il presidente Iacopino a reagire parte dal caso di Elena Ceste:

Non ho difficoltà, potremmo citare le vergogne che anche i giornalisti hanno commesso su Sarah Scazzi, su Yara Gambirasio, su Melania Rea, e potrei continuare in questo rosario doloroso per tutto il tempo della trasmissione, però bisogna mettere un punto fermo.

La vicenda che mi ha indignato riguarda un passaggio di due domeniche fa, nel quale la signora D’Urso che non è iscritta all’ordine, ma che sa bene quali sono i doveri deontologici perché lo è stata ma si è cancellata per poter fare le pubblicità, perché rischiava di essere sanzionata…

Enzo Iacopino ha spiegato che l’indignazione consisteva nell’ospitare il fidanzato in altra epoca di Elena Ceste, che è stato interrotto per mandare la pubblicità e al rientro Tony ha cambiato la sua posizione, asserendo di non aver raccontato certi dettagli ai carabinieri, mentre un signore in studio poneva attenzione alla mancanza di rispetto nei confronti dei figli della donna brutalmente assassinata:

Io penso che il femminicidio non sia solo uccidere una donna, ma anche oltraggiarne la memoria e con certi comportamenti oltraggiarne anche la stessa carne. Io penso ai quattro figli e alla ragazza di 14 anni.

Photo Credits | Odg

 

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